Progetto 13 Case per il Giubileo della Speranza N° 3

Dall’intervista con Padre Mario Sirica, Presidente della Locanda del Samaritano e coordinatore del progetto ‘Abbà-Padre’

Nel cuore di Catania, tra le iniziative di solidarietà rivolte ai più vulnerabili, nasce il progetto ‘Abbà-Padre’. Questa iniziativa, parte del progetto “13 Case” per il Giubileo, si propone di offrire una nuova opportunità ai padri separati che si trovano in difficoltà economiche e abitative. L’idea nasce da un’attenta analisi del territorio e dal supporto alle persone, che ogni giorno, si rivolgono al centro di ascolto in cerca di aiuto. L’obiettivo non è solo fornire un rifugio temporaneo, ma anche promuovere l’autonomia e il benessere psicologico dei beneficiari, favorendo relazioni sane tra padri e figli e supportando la loro reintegrazione sociale.

Un bisogno in continua crescita

Nel tempo, attraverso il centro di ascolto, è emerso che molti padri separati si trovano in condizioni di estrema precarietà, nonostante abbiano un lavoro. Tra il pagamento degli alimenti e stipendi insufficienti, alcuni riescono a malapena a coprire le spese quotidiane. Altri, senza un’occupazione, rischiano di finire per strada. Un caso emblematico è quello di un insegnante separato che, non potendo permettersi un affitto, ha trasformato un garage, offertogli da un amico, in un rifugio. Ha persino costruito una scrivania con dei pallet per continuare a preparare le sue lezioni. Storie come questa evidenziano la necessità di soluzioni dignitose per persone che, pur lavorando, si trovano in condizioni di grave difficoltà.

Un progetto concreto e innovativo

‘Abbà-Padre’, nato nell’ambito del progetto “13 Case” per il Giubileo, mira a offrire una sistemazione stabile a questi padri in difficoltà. La casa che ospiterà il progetto è stata messa a disposizione dalle Figlie della Carità e rappresenta un modello di collaborazione tra diverse realtà della Famiglia Vincenziana. Volontari, suore missionarie e molti membri della comunità hanno scelto di sostenere l’iniziativa con il loro impegno.

Ma l’idea non si ferma qui. L’area disponibile si estende su 3.000 metri quadrati e l’obiettivo futuro è la creazione di un’ “Agorà della Carità” — un luogo in cui diverse associazioni possano collaborare per rispondere ai bisogni emergenti della società. Tra i progetti in programma, ci sono spazi per malati oncologici in cura, aree per giovani volontari e persino una casa ferie per turisti. Quest’ultima non solo contribuirà economicamente al progetto, ma offrirà anche opportunità di lavoro a persone in difficoltà.

Inoltre, due importanti iniziative sono già operative: la ‘Locanda del Samaritano’, che offre alloggio temporaneo a uomini e donne senza fissa dimora, e la ‘Casa Lumière’, un rifugio per donne sopravvissute alla violenza. Questi progetti forniscono supporto concreto a chi ne ha bisogno, promuovendo una comunità basata sulla collaborazione e sull’aiuto reciproco.

Un segno di speranza: la chiave del Santo Padre a Catania

Un momento particolarmente significativo per il progetto ‘Abbà-Padre’ si è verificato il 19 marzo, quando una delle 13 chiavi benedette nel 2024 da Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri è arrivata a Catania. Questo simbolo di accoglienza e solidarietà è stato consegnato come segno dell’impegno della Famiglia Vincenziana nel dare una casa e un’opportunità di riscatto a chi è in difficoltà. Padre Mario Sirica ha sottolineato l’importanza di questo evento, dichiarando: “Questa chiave rappresenta molto più di un semplice oggetto: è un segno di apertura e di speranza per chi ha perso tutto”. La cerimonia ha coinvolto l’intera comunità catanese, rafforzando ulteriormente il legame con il progetto stesso.

Un cambiamento sistemico

Padre Mario Sirica, coordinatore del progetto, sottolinea l’importanza di un approccio che vada oltre l’assistenza immediata: “Non voglio darti il pesce, ma insegnarti a pescare”. L’obiettivo è creare percorsi di autonomia e dignità per chi si trova in difficoltà, attraverso un modello basato sulla generosità e sul sostegno della comunità, senza ricorrere a finanziamenti pubblici. Per questo, il coinvolgimento di benefattori e volontari è essenziale, così come la trasparenza nella gestione delle risorse.

Questa iniziativa vuole anche cambiare la percezione della povertà: non riguarda solo chi vive per strada, ma anche chi, a causa di circostanze avverse, si ritrova senza un luogo sicuro in cui vivere. “Questo progetto è un’opera di tutta la città, non solo nostra”, afferma Padre Sirica, invitando la comunità a sentirsi parte attiva del cambiamento. 

Un modello replicabile

Per chi desidera avviare un’iniziativa simile, il consiglio di Padre Mario è chiaro: lavorare insieme, coinvolgere persone e istituzioni e operare sempre con trasparenza. La fiducia e il supporto della comunità sono fondamentali per creare un cambiamento reale e duraturo. Il progetto ‘Abbà-Padre’, con il suo approccio innovativo e sistemico, rappresenta un esempio di come affrontare efficacemente le nuove forme di povertà, restituendo dignità e speranza a chi ne ha bisogno.

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